Oggi il termine “libertario”, viene usato sia da cani che
porci; per me era sinonimo di “anarchismo” , ma mi sono resa conto che non era per tutti così.
Il termine originario, “libertario” fu coniato da Joseph Déjacque, scrittore e anarchico
francese, per distinguersi dal pensiero
liberale e dal socialismo autoritario e per molti anni è stato usato dagli
anarchici collettivisti; (anarco-comunisti, anarco-socialisti,
anarco-sindacalisti, ecc..) oggi anche i neoliberisti usano il termine “libertario”.
Grazie alla sua polisemia (Proprietà di un segno linguistico di
avere più significati.) il termine
“libertario” assume significati opposti, ma non tutti sono a conoscenza del
vero significato dei termini, e questo genera fraintendimenti, perchè uno
esclude l’altro.
Semplificando, ma per chiarezza, chiamerò; “libertari di
sinistra” quelli che usano il significato originario del termine e “libertari
di destra” i neoliberisti.
Le differenze si possono rintracciare nei concetti base: Libertà;Giustizia;Uguaglianza,
Democrazia.
Oggi tratterò il concetto di “libertà”.
Per
il “libertario di sinistra”, la libertà è; [da], dal volere di un altro, dai bisogni.
“La libertà che vogliamo noi non è il diritto
astratto di fare il proprio volere, ma il potere di farlo; quindi suppone in
ciascuno i mezzi di poter vivere e agire senza sottoporsi alla volontà altrui”
[Errico Malatesta, A proposito di libertà, 1921].
Per
il “libertario di destra”, il concetto; “libertà da” manca totalmente nella
loro ideologia. Per loro, la libertà è un “prodotto della proprietà”. Quindi
libertà [di] utilizzare la propria proprietà.
“condizione in cui i diritti di
proprietà di una persona del suo corpo e dei suoi legittimi diritti di
proprietà materiale non sono invase, non sono aggrediti .... diritti di libertà
e la proprietà senza restrizioni vanno di pari passo. " [Murray Rothbard- l’etica della ibertà -]
Perciò
si deduce che la libertà di un individuo è determinato dalla quantità di
proprietà che lui o lei possiede.
Un'altra
implicazione importante di questa "libertà come proprietà" è che
produce un concetto stranamente alienato di libertà. Una caratteristica della
proprietà, è che può essere venduta. Se possiedi solo il tuo corpo, può essere
messo sul mercato e venduto, ed essere ancora considerato libertà.
Tutto
questo è utile per giustificare diverse forme di dominio e di oppressione,
quindi altra differenza importante, il “libertario di sinistra” combatte il
dominio, lo sfruttamento e l’oppressione.
Il “libertario di destra”, non solo non lo vede, ma lo giustifica e considera
libertà anche il diventare strumento per
il compimento della volontà di un altro.
Questo ha come conseguenza che qualcuno senza proprietà
non ha libertà garantita.
Colpisce
che una ideologia che pretende di essere impegnata a promuovere la libertà
implica la conclusione che alcune persone dovrebbero essere più liberi di altri
e solleva seri dubbi sul fatto che i “libertari di destra” siano realmente
interessati alla libertà.
Il
diritto fondamentale dell’individuo viene negato dal diritto derivato
(proprietà delle cose). Trattare gli altri e se stessi come proprietà, è una
negazione della volontà individuale, non porta alla libertà, ma unicamente a
rapporti di dominio e subordinazione.
Per
il “libertario di sinistra” la 'proprietà è un furto,' per citare la battuta di
Proudhon, è il frutto del lavoro sfruttato è furto semplicemente legale, allora
l'unico fattore che dà i figli di un capitalista defunto il diritto di
ereditare il 'bottino' è la legge, lo Stato. Quindi si può dedurre, che al
contrario di quello che sostengono i “libertari di destra” sono degli
statalisti. Hanno la necessità di uno stato repressivo, per difendere la loro
proprietà privata, (libertà) e poter ereditare.
Il
“libertario di destra” limita la libertà al diritto di sfruttare e vendere la
proprietà.
Il
“libertario di sinistra” sostengono la libertà in ogni aspetto della vita di un
individuo.
Ad
esempio, sotto il capitalismo, la "libertà" dei datori di lavoro è in
conflitto inevitabilmente con la "libertà" dei dipendenti. I
lavoratori sono più dei posti di lavoro e questo determina un rapporto
svantaggiato per il lavoratore. Il compenso lo stabilisce il datore di
lavoro, i diritti li stabilisce il datore
di lavoro. I contratti, il datore di lavoro può non rispettarli, può non pagare
il dipendente per le prestazioni effettuate.
Il mercato del lavoro è a senso unico, i lavoratori sono
pagati ad obbedire per questa ragione "i termini del contratto"
coinvolgono solo il lavoratore, che accettando di obbedire agli ordini dei
datori di lavoro, saranno licenziati se non lo fanno.
Il "libertario di destra", lungi dall'essere un
difensore della libertà, è infatti un appassionato difensore di certe forme di
autorità e di dominio. In altre parole, il “libertarismo di destra” è una delle poche teorie politiche che
giustifica la schiavitù. Alcuni teorici, (Murray Rothbard) auspicano contratti
di “schiavitù volontaria”.
“L'uomo
che produce mentre gli altri dispongono del suo prodotto, è uno schiavo” il
capitalismo non si basa sulla libertà, ma su (salario) la schiavitù; per
interesse, profitto e rendita sono derivati dal lavoro non retribuito, o poco
retribuito di un lavoratore, vale a dire "gli altri dispongono del suo
prodotto." (Proudhon. )
Se il motto del capitalismo è : "il lavoro di altre persone rende liberi!", quello dei
“libertari di destra” diventa "il
lavoro rende liberi!" (Arbeit macht frei!), Che i nazisti collocarono
sui cancelli dei loro campi di concentramento. Perché la libertà diventa merce
e più soldi hai più libertà si ottiene.
“Secondo
me, è un sistema dottrinale che, se mai implementato, porterebbe a forme di
tirannia e oppressione che hanno pochi uguali nella storia dell’umanità. Non
c’è la minima possibilità che le sue idee (a parer mio orrende) possano essere
implementate, perchè distruggerebbero rapidamente ogni società che avesse fatto
questo errore colossale. L’idea di “libero contratto” tra il potente e i suoi
soggetti affamati è una triste battuta, forse utile in un seminario accademico
per esplorare le conseguenze di idee (per me, assurde), ma non in altri
luoghi”. [Noam Chomsky on Anarchism, intervista con Tom Lane,
December 23, 1996]
Bibliografia:
Per il concetto di libertà nel “libertario di sinistra”.
Max Stirner – l’Unico
e la sua proprietà. Adelphi- 1979
Errico Malatesta; Per
la libertà. In Volontà 1913
Errico Malatesta; A
proposito di libertà. Umanità Nova -1922
Murray Bookchin; Ecologia
della libertà.- Elèuthera,
1986
Michail Bakunin; La
libertà degli uguali. Elèuthera, 2009
Michail Bakunin; Libertà, uguaglianza, rivoluzione. Antistato. 1972
Per il concetto di libertà nel “libertario di destra”.
Murray Rothbard - l’etica della ibertà.
Liberilibri. 1996
Murray Rothbard- La libertà dei libertari.
Rubbettino. 2000
Murray Rothbard – Per una nuova libertà, manifesto libertario. Liberilibri. 1996
PS: Il disegno in alto è Max Stirner, il quale diceva che una delle caratteristiche fisiche della proprietà privata è quella di essere infiammabile.