La
forchetta, i pregiudizi e la Chiesa.
Per millenni ci si è
sempre serviti delle mani, o dei coltelli appuntiti, per portare alla bocca i
pezzi di cibo, poi arrivò la forchetta: spesso si asserisce che la forchetta
come posata personale, è entrata in uso dopo il XVI secolo, ma non è vero.
L’archeologia ci dice
che: abbiamo forchette di osso trovate in alcune tombe della cultura cinese
Qijia (2400 A.C). In occidente, reperti
archeologici esposti presso il Museo di Ventimiglia, troviamo forchette
del II secolo D.C,.
Numerosi ritrovamenti archeologici, con due o
tre rebbi di epoca tardoimperiale sono conservati nei musei archeologici di
Padova e Milano.
Con la caduta
dell‘Impero Romano d’Occidente la
forchetta seguì lo stesso declino, differentemente, nell’Impero
d’Oriente,dove, l’uso della
forchetta continuò.
I Longobardi ,
usavano abitualmente forchetta e cucchiaio, tant'è che in una miniatura del XI
secolo re Rotari a tavola impugna una forchetta.
Altra prova
documentata dell'uso della forchetta ci è data da un manoscritto miniato del XI
secolo, in cui si vedono due uomini seduti a tavola uno dei quali regge una
forchetta, l'altro porta una forchetta alla bocca.
Oppure, Sandro Botticelli sulle
nozze di Nastagio degli Onesti,
commissionato da Lorenzo il Magnifico nel 1483.
Sulla tavola imbandita si trovano raffigurate anche le forchette..
Tanta diffidenza in
occidente della forchetta, è data dalla chiesa che riteneva la forchetta
simbolo di mollezza e di decadenza morale, usare la forchetta a tavola era
peccato mortale. Il Papa Innocenzo III
–(XIII° secolo) scrisse un libro di condanna ferma e di sanzione sull'uso della
forchetta. "De miseria humanae condicionis".
La principessa Teodora
di Bisanzio, nipote dell’imperatore Bizantino, quando andò sposa nel 1003, con
il figlio del doge di Venezia, fece giungere da Bisanzio una piccola forchetta
d’oro a due rebbi che la giovane maneggiava con disinvoltura per portare il
cibo alla bocca. Per l’occasione si
scatena lo sdegno di Pier Damiani (monaco fatto santo!) celebre per aver
sostenuto la supremazia della religione sulla scienza, il quale condannò senza
appello la povera donna per i suoi istinti peccaminosi e demoniaci. Mangiava
con la forchetta..
“E neppure si degnava
di toccare il cibo con le dita, tagliava in piccoli pezzi, nei quali conficcava
un certo strumento d’oro con due rebbi e così se li portava alla bocca.”
La principessa morì
molto giovane di peste, e per il nostro santo Pier Damiani, fu una punizione
divina.
“Ma la vanità di
questa donna era odiosa a Dio Onnipossente così, senza dubbio, egli prese la
sua vendetta. Perché egli alzò su di lei la spada della Sua divina giustizia,
cosicchè tutto il suo corpo imputridì e tutte le sue membra cominciarono a
disseccarsi……”
La forchetta , venne
identificata dal clero cattolico come un simbolo del demonio e il suo uso
bollato come grave peccato. Fu solo
nel 1700 che
le autorità ecclesiastiche ripresero in esame la dibattuta questione dell’infernale
strumento il cui uso era ancora, e lo sarà per tutto il settecento, interdetto fra le mura dei conventi.
A Firenze; la
forchetta veniva usata, ma sotto pena di assunzione di peccato mortale. Per lo
meno le famiglie dei Medici, Davanzati e Pucci, usavano la forchetta. Come
testimonia anche il dipinto di Sandro Botticelli.
Dalla corte medicea
l'uso della forchetta fu diffuso in Francia da Caterina de' Medici.
A Parigi in una
una locanda, il “tour D'argent”, ambiente dove Enrico III di Valois ,
figlio di Caterina de' Medici,
adoperò la forchetta per la prima volta, “all’uso fiorentino”.
Per arrivare all’utilizzo diffuso della
forchetta bisogna aspettare oltre la metà del ‘700, quando venne celebrato
anche il famoso matrimonio tra gli spaghetti e il pomodoro.
L'uso della forchetta
si generalizzò e fu, per ragioni strettamente pratiche, accettata anche dalla
chiesa, con il diffondersi di una nuova cultura alimentare: quella della pasta,
poiché era l'unico strumento in grado di afferrare gli spaghetti. E a Napoli nasce la forchetta, quell'essenziale
strumento che oggi conosciamo, con i 4 rebbi, disposti a pettine.
Fonti Web:
Araldo-Nascita della
forchetta.
Fondazione Berti- Per
Storie
Alessandra Doratti-
ArteRicerca
TaccuiniStorici.it
Bibbliografia:
Marcello Vannucchi- I
Medici, una famiglia al potere.
Marieljol- Caterina
de Medici.
Nessun commento:
Posta un commento