Sono
i liberali che temono la libertà e gli intellettuali che vogliono infamare il
pensiero. [George Orwell. ]
Il 21 Gennaio 1950, Muore George Orwell, all’età di 47
anni.
Orwell, in Italia, rimane
sconosciuto o poco compreso. L’equivoco che lo circonda ha ancora cause
politiche. Generalmente, l’opera di
Orwell si riduce alla FATTORIA DEGLI ANIMALI e a 1984. Estrapolando dal suo contesto e
arbitrariamente ridotto a una dimensione anticomunista. In realtà era un anti
autoritario e s’ignora che egli aveva condotto la sua lotta, in nome del
socialismo e per lui il socialismo non era un’idea astratta, ma una causa che
mobilitava tutto il suo essere, per la quale aveva combattuto in Spagna.
Orwell, termina “la Fattoria
degli Animali” nel 1943. Gollacz, con cui Orwell era ancora legato da un
contratto, fu la prima casa editrice a rifiutarsi di pubblicarlo. Di questo,
forse Orwell non era rimasto stupito,
visto che in precedenza si era rifiutato di pubblicare “Omaggio alla Catalogna”.
La Faber&Faber, casa editrice, della quale
T.S. Eliot, ne era direttore editoriale fece lo stesso, lo rifiutò:
Dopo
tutto i vostri maiali sono assai più intelligenti di tutti gli altri animali, e
perciò i meglio qualificati ad amministrare la fattoria: infatti non avrebbe
potuto esserci assolutamente una “fattoria degli animali” senza di loro. Quindi
qualcuno potrebbe dire che ciò che occorreva non era più comunismo, ma maiali
che avessero maggiormente a cuore il pubblico interesse.
T.S. Eliot in una lettera a George Orwell con la quale
spiegava il rifiuto da parte della casa editrice Faber&Faber di pubblicare
“la fattoria degli animali.”
Certo Orwell si aspettava dei fastidi da questo
libro e nel 1944 fu costretto a dare le dimissioni dalla BBC, e tutte le case
editrici li avevano chiuso la porta in faccia, anche la Seker &Wardburg,
che in precedenza aveva pubblicato
“Omaggio alla Catalogna”.
Si rivolge ad una piccola
stamperia anarchica; Whitman Press, e viene pubblicata a puntate. Ha subito
un’enorme successo, che in breve tempo “la Fattoria degli Animali” viene
tradotta in 16 lingue per vari periodici
anarchici.
Alla fina del 1944 Seker
&Wardburg, acquista i diritti, e pubblica “La Fattoria degli Animali” nel
1945.
Nel 1948, T.S. Eliot, vince
il Nobel, ma l’anno prima, Orwell era
stato nominato lo scrittore più popolare del Regno Unito, grazie a quel romanzo
rifiutato da T.S. Eliot.
Nella
primavera del 1946, il fotografo Richards Vernon,- anarchico, di origine
italiana, nato Vero Recchioni, amico di
Orwell e compagno di Maria-Luisa Berneri, ha l'incarico di dare un volto
allo scrittore più noto di Londra. Lo
incontra dall'altra parte del marciapiede mentre spinge suo figlio Richard nella carrozzina, diretto
verso il suo appartamento a Canonbury.
Richards
Vernon, fa oltre 60 foto, con Orwell nella vita privata, ma l’editore pubblicherà solo questa:
Uno
scrittore e la macchina da scrivere. L altre foto, soprattutto quelle di Orwell
con suo figlio, rimangono nell’archivio Richards Vernon per 50 anni, quando alla
fine degli anni 90 le pubblica nel libro “George Orwell at Home”.
In questo momento il maggior pericolo per la libertà di pensiero e di parola, non è l’interferenza della censura, o di altri organismi istituzionali. Nel nostro paese il peggior nemico che un giornalista si trova ad affrontare è la vigliaccheria intellettuale, e non mi pare che il fatto sia stato dibattuto come merita. È un fenomeno che sembra in buona parte spontaneo. È fin troppo facile ridurre al silenzio idee impopolari o tenere nascosti fatti scomodi, senza alcun bisogno di veti ufficiali. Se si parla di giornali, può risultare facile capire il motivo; la stampa è estremamente centralizzata, appartiene in gran parte a persone ricche, che hanno tutte le ragioni per comportarsi modo disonesto su certi argomenti. Esiste un’ortodossia culturale, un complesso d’idee che si ritiene di essere accettate senza obbiezioni da chiunque la pensi correttamente. Non perché sia vietato dire questa o quella cosa, ma non sta bene. Chiunque sfida l’ortodossia dominante è ridotto al silenzio con sorprendente efficacia.
Bel post! Orwell è anche andato a combattere i fascisti in Spagna.
RispondiEliminaSi! E con il fotografo Richards Vernon, si erano conosciuti proprio li.. in Spagna..
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