martedì 21 gennaio 2014

Lo scrittore con il passeggino.

Sono i liberali che temono la libertà e gli intellettuali che vogliono infamare il pensiero. [George Orwell. ]



Il 21 Gennaio 1950, Muore George Orwell, all’età di 47 anni.

Orwell, in Italia, rimane sconosciuto o poco compreso. L’equivoco che lo circonda ha ancora cause politiche.  Generalmente, l’opera di Orwell si riduce alla FATTORIA DEGLI ANIMALI e a 1984.  Estrapolando dal suo contesto e arbitrariamente ridotto a una dimensione anticomunista. In realtà era un anti autoritario e s’ignora che egli aveva condotto la sua lotta, in nome del socialismo e per lui il socialismo non era un’idea astratta, ma una causa che mobilitava tutto il suo essere, per la quale aveva combattuto in Spagna. 
Orwell, termina “la Fattoria degli Animali” nel 1943. Gollacz, con cui Orwell era ancora legato da un contratto, fu la prima casa editrice a rifiutarsi di pubblicarlo. Di questo, forse Orwell non  era rimasto stupito, visto che in precedenza si era rifiutato  di pubblicare “Omaggio alla Catalogna”.
 La Faber&Faber, casa editrice, della quale T.S. Eliot, ne era direttore editoriale fece lo stesso, lo rifiutò:

Dopo tutto i vostri maiali sono assai più intelligenti di tutti gli altri animali, e perciò i meglio qualificati ad amministrare la fattoria: infatti non avrebbe potuto esserci assolutamente una “fattoria degli animali” senza di loro. Quindi qualcuno potrebbe dire che ciò che occorreva non era più comunismo, ma maiali che avessero maggiormente a cuore il pubblico interesse.

T.S. Eliot  in una lettera a George Orwell con la quale spiegava il rifiuto da parte della casa editrice Faber&Faber di pubblicare “la fattoria degli animali.”

Certo  Orwell si aspettava dei fastidi da questo libro e nel 1944 fu costretto a dare le dimissioni dalla BBC, e tutte le case editrici li avevano chiuso la porta in faccia, anche la Seker &Wardburg, che in precedenza  aveva pubblicato “Omaggio alla Catalogna”.

Si rivolge ad una piccola stamperia anarchica; Whitman Press, e viene pubblicata a puntate. Ha subito un’enorme successo, che in breve tempo “la Fattoria degli Animali” viene tradotta in 16 lingue per  vari periodici anarchici.

Alla fina del 1944 Seker &Wardburg, acquista i diritti, e pubblica “La Fattoria degli Animali” nel 1945.
Nel 1948, T.S. Eliot, vince il Nobel, ma l’anno prima,  Orwell era stato nominato lo scrittore più popolare del Regno Unito, grazie a quel romanzo rifiutato da T.S. Eliot. 

Nella primavera del 1946, il fotografo Richards Vernon,- anarchico, di origine italiana,  nato Vero Recchioni, amico di Orwell e compagno di Maria-Luisa Berneri, ha l'incarico  di dare un volto allo scrittore più noto di Londra.  Lo incontra dall'altra parte del marciapiede mentre spinge  suo figlio Richard nella carrozzina, diretto verso il suo appartamento a  Canonbury.
Richards Vernon, fa oltre 60 foto, con Orwell nella vita privata,  ma l’editore pubblicherà  solo questa:

Uno scrittore e la macchina da scrivere. L altre foto, soprattutto quelle di Orwell con suo figlio, rimangono nell’archivio Richards Vernon per 50 anni, quando alla fine degli anni 90 le pubblica nel libro “George Orwell at Home”.




































In questo momento il maggior pericolo per la libertà di pensiero e di parola, non è l’interferenza della censura, o di altri organismi istituzionali. Nel nostro paese il peggior nemico che un giornalista si trova ad affrontare è la vigliaccheria intellettuale, e non mi pare che il fatto sia stato dibattuto come merita. È un fenomeno che sembra in buona parte spontaneo. È fin troppo facile ridurre al silenzio idee impopolari o tenere nascosti fatti scomodi, senza alcun bisogno di veti ufficiali. Se si parla di giornali, può risultare facile capire il motivo; la stampa è estremamente centralizzata, appartiene in gran parte a persone ricche, che hanno tutte le ragioni per comportarsi modo disonesto su certi argomenti. Esiste un’ortodossia culturale, un complesso d’idee che si ritiene di essere accettate senza obbiezioni da chiunque la pensi correttamente. Non perché sia vietato dire questa o quella cosa, ma non sta bene. Chiunque sfida l’ortodossia dominante è ridotto al silenzio con sorprendente efficacia.
[George Orwell.] intervento radiofonico, alla  BBC. 1948  







2 commenti:

  1. Bel post! Orwell è anche andato a combattere i fascisti in Spagna.

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    1. Si! E con il fotografo Richards Vernon, si erano conosciuti proprio li.. in Spagna..

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